La Psicoterapia individuale è rivolta a chiunque stia vivendo una situazione di disagio che incide negativamente sul proprio benessere psicologico.
L’obiettivo primario di ogni psicoterapia è, infatti, la promozione del cambiamento, attraverso la crescita e la valorizzazione delle risorse personali, per sviluppare una maggiore consapevolezza dei propri problemi ed offrire strategie nuove per affrontarli.
Un supporto psicologico può dunque essere utile:
Ogni percorso è assolutamente unico ed è per questo che, in una iniziale fase di consulenza, si analizza la problematica specifica e si progetta insieme il percorso psicologico più appropriato. Gli obiettivi si costruiscono insieme, in modo da rendere la persona consapevole del percorso.
Situazioni di disagio o malessere, difficoltà relazionali, familiari o professionali, momenti di crescita e cambiamento personale, sono e devono essere opportunità per prendersi cura di sé e dare una svolta a determinate situazioni, in un ambiente protetto, supportati da un professionista in grado di entrare in contatto con diverse problematiche, in un contesto non giudicante.
Numerose possono essere le situazioni che mettono a dura prova il rapporto di coppia e che generano malessere: un tradimento, la nascita di un figlio, problematiche inerenti la sfera sessuale, disaccordi circa la gestione dei figli, conflitti con le famiglie d’origine o più in generale momenti di profonda incompatibilità.
La consulenza di coppia può essere utile per comprendere ed affrontare, in un campo neutrale, le dinamiche alla base della relazione e che possono aver condotto alla crisi della coppia. Rappresenta un modo per darsi la possibilità di valutare se e come sia possibile ripartire.
Il percorso di coppia favorisce un’esperienza di ascolto reciproco e di espressione dei propri bisogni, con l’obiettivo di raggiungere maggiore serenità personale e relazionale; ha l’obiettivo di aumentare il grado di soddisfazione dei singoli partner e di provare a trovare un nuovo modo di stare insieme, più funzionale e sano.
In alcuni casi, in fase di separazione o post separazione, una consulenza psicologica può essere uno strumento per la gestione della crisi, per trovare adeguate modalità di comunicazione e gestione delle problematiche conseguenti alla separazione, in particolare quando vi sono dei figli. Non è semplice continuare ad essere “genitori insieme” dopo la fine del percorso di coppia.
Spesso le coppie si paralizzano in circuiti altamente conflittuali, ricchi di recriminazioni, difficoltà di comunicazione ed incomprensioni. Il perpetuarsi di un clima emotivo ostile può minacciare la propria salute psicofisica nonché quella dei figli ed è perciò importante rielaborare la perdita del legame coniugale e provare a favorire il benessere dei membri della famiglia.
La psicoterapia familiare permette di analizzare ed affrontare le problematiche della famiglia che comportano disagio e conflitto e che richiedono modificazioni significative del proprio modo di essere coppia, genitori e figli.
Nel corso della sua storia, la famiglia si trova ad affrontare differenti fasi: “normali” (per es. neo-genitorialità, figli adolescenti, uscita dei figli da casa etc.) o “imprevedibili” (per es. malattia o morte di uno dei membri della famiglia, separazione etc.) che la mettono a dura prova e che richiedono grandi sforzi di comprensione e riorganizzazione.
In alcuni casi queste “crisi” sono passeggere e la famiglia riesce a trovare un nuovo equilibrio, in altri si crea un vero e proprio blocco che alimenta la crisi e comporta un alto livello di sofferenza e conflittualità.
La psicoterapia familiare può essere un utile strumento per facilitare e stimolare un processo di sviluppo e cambiamento, aiutando ad abbassare il livello di conflittualità e tensione per migliorare le capacità comunicative, l’ascolto reciproco, nonché la libera espressione dei bisogni personali che molto spesso fatica ad emergere all’interno di una famiglia.
Essa può essere un valido aiuto anche per aiutare alcuni membri della famiglia che presentano sintomi specifici: attraverso la terapia familiare è possibile aiutare il paziente a far luce sul senso della sua sofferenza e trovare il necessario sostegno perché venga ristabilito benessere. Un approccio di questo tipo risulta essere ancora più utile quando le problematiche riguardano bambini o adolescenti.
Obiettivo del lavoro con la famiglia non è solo la soluzione del problema o del conflitto presentato dalla famiglia, ma anche e soprattutto il benessere psicofisico di ogni membro, rispettandone la differenziazione e la specificità.
Come ben noto, l’adolescenza è un periodo critico dello sviluppo, passaggio cruciale sia per l’adolescente che per la sua famiglia.
A quest’età, infatti, il bisogno di distanziarsi, di avere maggiori spazi di autonomia, di capire chi si è e chi si può diventare rendono piuttosto problematica la vita dell’adolescente e dei suoi genitori. Per non parlare dello sviluppo corporeo e psichico che alterano le percezioni personali e le relazioni sociali: il bisogno di piacere, di piacersi, di essere accettati dal gruppo dei pari, creano non poche difficoltà.
La famiglia ha così il compito di assumersi il peso emotivo e relazionale che, con l’intensificarsi delle richieste che tale fase evolutiva comporta, diventa sempre più oneroso sul piano psicologico e non solo.
“Per la prima volta i genitori si confrontano con un individuo che è davvero “altro” da sé, con un corpo dotato di una vitalità autonoma e separata che ormai sfugge al loro controllo”( S.Vegetti Finzi, A.M. Battistin, 2000)
Una consulenza psicologica con l’adolescente (e con la sua famiglia) può essere utile :
Lo scopo della terapia è quello di rendere l’adolescente più consapevole del cambiamento che sta vivendo: la possibilità di avere uno spazio personale e intimo dove raccontarsi e capire il proprio mondo interno con l’aiuto di un adulto competente e esterno alle dinamiche familiari può essere di grande aiuto per superare momenti complessi.
Il sostegno alla genitorialità mira a rafforzare e accrescere le competenze genitoriali, la capacità di gestire i conflitti e le crisi familiari. Il confronto con un professionista può essere utile ad individuare modalità alternative di comportamento, cercando canali più adatti e funzionali.
Essere genitori è il più complesso dei mestieri.
Questa semplice frase rende l’immensa complessità dell’essere padre e madre. Difficoltà di comunicazione, di far rispettare alcune regole, fatica nel comprendere i comportamenti dei propri figli, insofferenza per il loro modo di agire e pensare, disagi scolastici e relazionali: sono solo alcune delle problematiche che un genitore può incontrare e che possono generare preoccupazioni e tensioni. Quando le difficoltà diventano ingestibili ed il senso di frustrazione molto profondo, possono insorgere notevoli conflitti e la crisi diventare intollerabile.
I colloqui di sostegno alla genitorialità hanno l’obiettivo di intervenire nei casi di disagio o tensione familiare, promuovendo e sostenendo la consapevolezza del ruolo dei genitori nel percorso di crescita dei figli
Le aziende si costituiscono come peculiari sistemi sociali, in cui gli individui interagiscono, si relazionano fra di loro, con loro stessi e con l’impresa, la quale ha l’obiettivo di perseguire determinati obiettivi, in termini di risultato e finanziari.
Per questo la consulenza aziendale si rivolge all’ente nel suo complesso, con lo scopo di riorganizzarne il funzionamento e la struttura in modo più funzionale. Il Coaching, invece, si focalizza sulla persona del leader, di colui che deve condurre, guidare gli altri; oppure che deve condurre sè stesso alla mèta o alla vittoria, come nel caso di molti atleti.
Egli si focalizza sulle specifiche modalità con cui la persona o l’organizzazione hanno tentato invano di raggiungere i loro obiettivi senza riuscirci, per modificare le strategie di problem-solving e ottimizzare il risultato.
Il ruolo dello psicologo in qualità di consulente tecnico è quello di acquisire informazioni sulle condizioni psicologiche e sulle risorse personali, familiari, sociali e ambientali del soggetto o dei soggetti, al fine di fornire al Giudice o a chi ne fa richiesta, tutti gli elementi necessari alla formulazione del giudizio finale.
Principalmente, lo psicologo può essere consultato:
Le Perizie e le Consulenze Tecniche vengono richieste dal Giudice all’interno di un procedimento giuridico per acquisire valutazioni che richiedono competenze tecniche e scientifiche specifiche. Lo psicologo nel ruolo di Perito o di Consulente Tecnico di Ufficio (CTU) deve fornire al Giudice maggiori informazioni ed elementi rispetto ad una situazione complessa per la quale viene richiesto il suo parere.
Il Consulente Tecnico di Parte, che può essere richiesto dall’avvocato o dalle parti, ha il compito di seguire le varie fasi della Perizia/CTU e di tutelare, nei limiti della deontologia professionale, l’interesse della propria parte, producendo ulteriore documentazione clinica e redigendo una relazione finale che vada a sostegno o meno del risultato al quale il consulente è giunto.
Una perizia può essere richiesta anche solo per chiarire alcuni aspetti di una controversia non ancora sfociata in azione legale.