Tre, due, uno…… è iniziata la scuola.
I ragazzi saranno in grado di affrontare l’anno scolastico in corso? E gli insegnanti saranno nelle condizioni di coordinare gli alunni? E le famiglie sapranno gestire i propri figli?
Per rispondere a queste domande è importante analizzare i tre sistemi e le loro dinamiche.
La scuola e la famiglia rappresentano due sistemi fondamentali per lo sviluppo cognitivo del ragazzo. Affinché questo sviluppo avvenga, è essenziale che ognuno, compreso lo studente, svolga il proprio ruolo.
Difatti la scuola e la famiglia, pur partendo da regole e finalità educative differenti, avrebbero bisogno di integrarsi, di entrare in contatto in forma serena e collaborativa, per poter essere utili allo sviluppo della personalità dello studente.
Ogni famiglia ha un proprio patrimonio culturale, ed in base a questo le sue aspettative verso la scuola saranno diverse. Di fondamentale importanza è infatti l’atteggiamento dei genitori, che ha un ruolo di primo piano nell’attivare l’interesse o, all’opposto, il rifiuto o l’indifferenza del ragazzo verso l’esperienza scolastica.
Quindi la buona riuscita scolastica del figlio è collegata alla soddisfazione che le famiglie traggono dal loro impegno a favore della scuola, come istituzione fondamentale per la crescita dei loro figli.
Altrettanto importante è la soddisfazione che gli insegnanti hanno del loro lavoro, se questo avviene riescono a trasmettere agli studenti un patrimonio di conoscenze consolidato, e la capacità di apprendere ad apprendere. Infatti il ruolo svolto dall’insegnante e dai suoi atteggiamenti può essere considerato un fattore centrale nel trasmettere modelli credibili di curiosità, entusiasmo, autonomia e fiducia nelle proprie capacità.
La scuola dovrebbe recuperare l’aspetto di una formazione del sapere e del saper fare come occasione di crescita. Perché la cultura non riguarda solo i problemi tradizionali del voto, ma ci fornisce i mezzi per costruire il nostro mondo e costruire la nostra identità.
A tal proposito lo studente deve sentirsi responsabile del processo di apprendimento in cui è coinvolto, come motivazione ad apprendere, dato che la cultura e le sue risorse danno forma al nostro essere. Difatti la scuola è anche il luogo in cui le relazioni tra i coetanei sono fondamentali fonte di risorsa, sviluppo e condivisone con gli altri.
I contesti culturali che favoriscono lo sviluppo mentale sono soprattutto interpersonali, perché comportano degli scambi di relazione e comprendono una varietà di iniziative in collaborazione con i pari, i genitori e gli insegnanti. Attraverso questa collaborazione lo studente, nel corso del suo sviluppo, accede alle sue risorse, ai sistemi relazionali ed anche alla tecnologia della cultura. Ed è diritto di ogni studente avere uguali opportunità di accedere a tali risorse.
Da quanto detto si può evincere che è difficile discriminare il singolo ruolo che la scuola, la famiglia e lo studente esercitano, poiché tra di loro si possono influenzare per attivare o meno un buon apprendimento.
Quindi affinché esista una buona partecipazione tra scuola, famiglia e studente è necessario creare un processo di collaborazione per poter costruire nuovi progetti di azione, per offrire spiegazioni alternative in grado di dimostrare punti di vista differenti.
Dott.ssa Daniela Madeddu
Psicologa e Psicoterapeuta
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