A volte, tra partner, si pensa alla propria coppia come ad una casa: una volta costruita
durerà per sempre.
La coppia, invece, è più simile ad un essere vivente che ad un oggetto inanimato.
Essa cresce, cambia e si sviluppa, incontra e scambia affetto e informazioni, genera e produce altra vita.
Difatti una coppia dovrebbe essere caratterizzata da una condivisione di emozioni, da una sessualità e dalla presenza di un progetto comune in una dimensione temporale.
Questi tre elementi devono coesistere in un equilibrio dinamico per un buon funzionamento.
Se questo non avviene, si crea un disequilibrio caratterizzato da sofferenza e staticità. Si entra così nella crisi, che può essere manifesta (con liti e scontri) o tacita (ognuno per conto proprio).
La crisi si sviluppa quando un problema si dilata e perdura nel tempo mentre la coppia non riesce a farvi fronte.
Nelle coppie in crisi, può scattare un meccanismo psicologico particolare: ciascuno considera il partner il principale responsabile della situazione di tensione che si è venuta a creare. In altre parole, ciascuno sente di essere dalla parte della ragione.
E’ inutile dire che questo modo di vedere le cose può causare dei problemi nella coppia: ciascun coniuge difende le sue posizioni e cerca di fare delle pressioni perché il partner cambi.
Il solo risultato che si ottiene in questi casi è quello di far sentire il partner poco capito, poco appezzato e poco amato, creando una situazione di rancore all’interno della coppia. Nessuno dei due ha il coraggio di parlarne con l’altro e non si riesce ad affrontare i problemi che hanno creato questo rancore. Ma il rancore si può manifestare negli organi che, da soli, esprimono il rifiuto dell’altro.
Così la coppia può manifestare la crisi attraverso la sessualità, c’è un problema affettivo che non riesce a farsi spazio nella coscienza, che non è preso in considerazione, che non ha, in poche parole, altra strada per emergere se non quella fisica.
In questo modo i problemi sessuali ci danno una grande occasione per entrare nel mondo interiore di una persona o di una relazione e sono proprio una chiave d’accesso per poter iniziare a capire cose che fino a quel momento non erano state prese in considerazione.
La crisi non è un evento totalmente negativo bensì un momento di transizione che può essere anche opportunità di crescita: indica un’evoluzione, un cambiamento.
La terapia di coppia è particolarmente consigliata per le coppie che si trovano in una situazione di stallo: non riescono più a stare bene insieme ma neppure a lasciarsi.
Una buona coppia non è una coppia che non ha problemi ma è una coppia che ha imparato ad affrontarli, che ha imparato a ritrovare la fiducia reciproca quando viene occasionalmente perduta e che perfeziona sempre meglio la capacità di comunicare i bisogni e i sentimenti.
Dott.ssa Daniela Madeddu
Psicologa e Psicoterapeuta
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