Quant’è importante far praticare dello sport ai bambini?
Lo sport rappresenta un cammino per crescere. Lo sport educa alla libertà!
La pratica sportiva può offrire un grande aiuto alla crescita delle persone soprattutto nella fase evolutiva. Può accompagnare quest’età critica favorendo uno sviluppo del corpo e della personalità sano, completo ed equilibrato. Basti pensare agli effetti benefici sull’abilità cognitiva (intelligenza spaziale, corporeo – cenestesica ed interpersonale) ed agli effetti sulla personalità (formazione ed integrazione dell’Io, sviluppo dell’identità, conquista della stabilità, integrazione sociale).
Sono le esperienze quelle che formano la nostra coscienza e ci fanno maturare. Quella sportiva è un’esperienza di prim’ordine perché è molto intensa e fa sperimentare un gran numero di valori ponendoci di fronte a diversi stimoli, situazioni e stati d’animo.
L’ideale, pertanto, sarebbe di accompagnare il processo evolutivo con un’attività sportiva continuativa e adeguata alle varie età.
Tramite lo sport il giovane acquisisce l’importanza di raggiungere un obiettivo determinato e stabile, rispettando regole precisamente individuate. Lo sport può, dunque, risultare educativo quando non si sostituisce alla vita.
Perciò l’ambiente ideale per realizzarlo è quello della Società sportiva in cui l’esperienza formativa può svilupparsi grazie a tre fattori principali: la pratica sportiva vera e propria, allenamento, gara, trasferta, la vita di gruppo e l’azione degli operatori – dirigenti e istruttori – che svolgono la loro funzione educativa attraverso l’animazione.
Pertanto l’istruttore, pur mirando all’apprendimento del gesto tecnico correttamente eseguito e all’insegnamento di un determinato fondamentale di gioco, dovrebbe porre l’attenzione al divertimento e alla creatività del bambino. Un bambino con un istruttore che non possiede queste caratteristiche, può andare incontro a situazioni frustranti che, spesso, sono il preavviso dell’abbandono.
Difatti solitamente chi pratica sport dalla più tenera età si trova nell’adolescenza davanti ad un bivio: smettere l’attività o praticarla con un impegno importante, anche tutti i giorni.
I carichi di lavoro fisici diventano sempre maggiori.
Contemporaneamente la scuola richiede sempre più impegno ed ore di studio, l’esigenza di frequentare i propri coetanei sono aspetti importanti.
E allora, che fare? In questa fase i genitori e gli allenatori se attenti e motivati, insegnano a capire cosa voglia dire sacrificarsi e impegnarsi per qualcosa e nello stesso tempo li si educa ad uno stile di vita sano.
Così si impara a perdere, a riconoscere i propri valori e quelli degli altri, ad accettare i propri limiti, a confrontarsi, a rendersi conto, anche negli sport individuali, che si vince e si perde tutti insieme. Si impara il rispetto per i propri compagni e per gli avversari.
Con questo senso del rispetto e di realtà verso se stesso e verso gli altri, la persona affronterà gli studi, il lavoro e le relazioni interpersonali.
Lo sport aiuta a diventare uomini e donne prima di tutto nella mente, poi anche nel fisico.
Dott.ssa Daniela Madeddu
Psicologa e Psicoterapeuta
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